Miti e leggende

La provincia di Piacenza non è solo famosa per le sue bellezze naturali, storiche ed artistiche. Non è conosciuta solo per la buona tavola e i prodotti agroalimentari. Visitando i castelli ed i borghi nelle vicinanze del bed and breakfast La Ruota del Mulino vi capiterà di venire intrattenuti dagli anziani del paese con storie e racconti di antiche leggende….

Si racconta, ad esempio, che nel castello di Gropparello si noti la presenza dello spirito di Rosania Fulgosio, una giovane donna che fu murata viva nel castello intorno agli anni ‘200 dal marito Pietrone da Cagnano che aveva scoperto il suo tradimento con Lancillotto Anguissola. Pare che durante la notte si senta la sua voce invocare aiuto.

Aloisa è invece il fantasma del borgo e del castello di Grazzano Visconti. Secondo la leggenda, fu abbandonata dal marito e morì di crepacuore. Pare che protegga gli innamorati ed è per questo che vengono depositati doni presso la sua statua.

Un’altra leggenda che tutt’oggi si vocifera nei paesi piacentini è la storia del Ponte Gobbo di Bobbio. Pare che il ponte sia stato edificato da diavolo su volere di San Colombano, monaco irlandese del VII secolo. Pare che il monaco avesse fretta di attraversare il Trebbia per portare la parola di Dio alle popolazioni all’altra sponda del fiume. Il diavolo propose al monaco di costruire il ponte in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. Il Ponte Gobbo fu eretto in una sola notta dai suoi demoni ma, essendo di statura diversa, costrirono le arcate di dimensioni varie. Al mattino San Colombano imbrogliò il diavolo facendo passare sul ponte, al posto di un uomo, un orso.

Tantissimi ancora sono i miti e le leggende di questi luoghi, storie che affascinano soprattutto i più giovani e più curiosi.